2018
25
gen

Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni

Pubblicato in Rubrica Riposo a Gennaio 2018 dalla redazione Marion

Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni

La celebre frase fu scritta tra il 1610 e il 1611 dal drammaturgo inglese Shakespeare nel quarto atto della sua opera “La Tempesta”. Ma se abbiamo la stessa sostanza dei sogni, perché spesso non li ricordiamo? Perché certe notti non li facciamo? Perché talvolta sono degli incubi da cui solo la sveglia riesce a liberarci? Possiamo riprendere i sogni più belli e dolci che abbiamo interrotto svegliandoci? Esistono profonde differenze tra le persone riguardo alla capacità di ricordare o meno i sogni ed esistono alcuni trucchi che possono aiutarci a rammentarli. Scopriamo insieme qualche segreto e curiosità circa l’amato e odiato mondo onirico.

Cosa sono i sogni?

Il sogno è un fenomeno psichico legato al sonno, in particolare alla fase REM (Rapid Eye Movement), e si esprime con immagini e suoni che hanno una riconoscibilità e un valore individuali specifici. È possibile analizzare e interpretare i sogni unicamente in un contesto psicoterapeutico perché i sogni si congiungono strettamente con la storia personale di ciascun sognatore e sono “una via diretta all'inconscio”, come spiegava Freud. Ogni sogno ha origine da un desiderio inconscio ed è la manifestazione di un contenuto psichico rimosso. Ogni sognatore è contemporaneamente spettatore, attore e regista del proprio sogno.

A cosa servono?

Nel sonno il nostro cervello elabora le informazioni e gli stimoli ricevuti durante la giornata e si libera dalle pressioni accumulate. Il mondo dei sogni può essere visto come una ‘porta magica’ attraverso la quale il cervello rilascia l’energia, un processo necessario per la nostra salute e il nostro equilibrio emotivo.

I sogni sono l'elaborazione degli stimoli ricevuti durante la giornata

Sogniamo tutti allo stesso modo?

Nella media sogniamo da una a due ore per notte, ma al risveglio, nel migliore di casi, ricordiamo solo il 10% dei nostri sogni. Il sonno REM aumenta nella parte finale della notte ed è particolarmente elevato alla nascita e prima infanzia, mentre si riduce con l’età, l’anziano, quindi, sogna meno. Tutti sognano, a parte in particolari condizioni patologiche cerebrali, quindi coloro che dicono di non sognare semplicemente non ricordano il loro sogno in quanto si svegliano in corso di fase non REM.

Per quale motivo abbiamo degli incubi?

L’incubo è un sogno angosciante accompagnato da sensazioni di tachicardia, sudorazione, dilatazione pupillare, oppressione e difficoltà respiratorie. È espressione di una patologia, spesso familiare, e più frequente in età pre-adolescenziale perché chi è più piccolo è assalito incessantemente da immagini, sensazioni, odori e suoni nuovi che gli causano sensazioni forti. Col passare del tempo il bambino impara a esternare le proprie emozioni, a parlarne, e così farà sempre meno incubi.
Gli incubi in età adulta sono spesso rivelatori di una condizione ansiosa, depressiva o fobico-ossessiva, traducono un'angoscia, un timore recente, una disfunzione e mettono in scena, nella maggior parte dei casi, un evento della vita reale. Si possono anche riferire a ricordi lontani, che risalgono a molti mesi o anni addietro. Può capitare di avere incubi post-traumatici, in seguito ad un incidente, a una guerra o ad un suicidio. In alcuni casi, gli incubi possono anche essere causati da una malattia, da dolori cronici o, semplicemente, dalla cattiva digestione. In tutti i casi, questi sogni ci forniscono delle informazioni sul nostro inconscio.

L’incubo  è  un  sogno  angosciante  accompagnato  da  sensazioni di malessere

Rammemorazione onirica

Riguardo alla capacità di ricordare i sogni, la cosiddetta rammemorazione onirica, ogni individuo ricorda in media due sogni a settimana, alcuni riescono a ricordarne fino a sei nella stessa notte, mentre altri giurano di non ricordarne nemmeno uno. Questa capacità non ha niente a che vedere con la qualità del sonno. Da alcuni studi sembra che chi ricorda più spesso i sogni fatti, abbia complessivamente un tempo di veglia durante il sonno più lungo rispetto agli altri. In media, i grandi sognatori hanno dei risvegli della durata di circa due minuti, quindi, se ricordate perfettamente i vostri sogni al mattino, probabilmente è perché vi siete svegliati a più riprese nel corso della notte senza averne coscienza. Durante il sonno il cervello non riesce a memorizzare nuove informazioni, ha bisogno di risvegliarsi per farlo.


Trucchi per ricordare i sogni

Se proprio ci tenete a esercitare la vostra memoria onirica potreste puntare più di una sveglia durante la notte a intervalli irregolari, cosa che migliorerà sensibilmente le vostre possibilità di ricordare il sogno che stavate facendo. Ma se preferite dormire bene, un eccellente modo per ricordare i sogni è quello di rimanere nella posizione in cui vi siete svegliati, perché è così che stavate sognando, e rammentare quante più informazioni e sensazioni possibili per poi trascriverle immediatamente. In questo modo la vostra memoria migliorerà e il vostro cervello imparerà a classificare le immagini dei sogni. Tutto va fatto appena si aprono gli occhi perché, non appena muovete il corpo, vi disconnettete dal sogno in cui eravate fino a pochi secondi prima.

“I sogni son desideri di felicità” cantava Cenerentola e chi di noi non ha un sogno nel cassetto? Avete un desiderio che custodite gelosamente nel vostro intimo? Con la speranza di realizzarlo presto, vi auguriamo “sogni d’oro!”.

Con la speranza di realizzarlo presto, vi auguriamo sogni d’oro