2020
29
Feb

Marion ricerca con il centro del Sonno

Pubblicato in Rubrica Riposo a Febbraio 2020 dalla redazione Marion

Svolto lo studio contro i disturbi del sonno attraverso l’utilizzo di materassi differenti da quelli usati in ospedale

Medici a confronto su ricerca Materassi Marion e problemi respiratori

Marion – Soluzioni per Dormire ha fornito i suoi materassi in lattice all’ambito ospedaliero per eseguire una ricerca mirata a stabilire la relazione tra i disturbi respiratori del riposo noti come OSAS con il materasso utilizzato. Le patologie prese in esame dal Centro del Sonno del Policlinico Giovanni XXIII sono caratterizzate dall’interruzione o dalla riduzione del flusso aereo delle vie respiratorie superiori che, in quanto ostruite, causano nel sangue alterazione dei livelli di ossigeno e anidride carbonica, frammentazione del sonno, notevoli oscillazioni della pressione intratoracica, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca ed aumento dell’attività del sistema nervoso autonomo. La collaborazione tra Marion e il Centro di Ricerca si è inserita nell’ambito della terapia posizionale, che prevede la valutazione dell’ipotesi sul miglioramento della qualità del sonno variando il sistema letto.

Lo studio ha previsto il monitoraggio per tre mesi di sei pazienti con sospetta OSAS, ricoverati presso la struttura con relativi esami strumentali per anamnesi e obiettivi. La terapia ha previsto l’osservazione del riposo dei pazienti su di un letto con materasso di comune dotazione ospedaliera e del riposo su di uno con materasso in lattice Marion Venere. I risultati preliminari dello studio hanno evidenziato un miglioramento oggettivo della qualità del sonno con l’adozione di un nuovo sistema letto. Marion Materassi in Lattice, da anni in prima linea nello studio di soluzioni ai disturbi del riposo, ha affidato al Centro del Sonno questa ricerca per l’individuazione del sistema di riposo ideale, quindi per contrastare la sindrome delle apnee ostruttive spesso presente sotto forma di russamento o apnee notturne. La ricerca, effettuata sotto la supervisione del Professor Onofrio Resta, Ordinario presso la facoltà di Medicina e Direttore del Reparto di Pneumologia del medesimo Ente, ha messo a confronto un sistema di riposo Marion composto da una rete con sistema di sollevamento elettrico modello Nettuno, un materasso in lattice modello Venere e un guanciale in lattice modello Orione, a un letto medicale di tipo ospedaliero.

Il sonno dei pazienti viene controllato durante il riposo sui materassi Marion

I risultati della ricerca sulla relazione tra disturbi del riposo e materasso utilizzato

Al fine di ottenere dati scientificamente rilevanti, sono poi stati selezionati 11 pazienti di cui, 5 con diagnosi di OSAS di grado lieve, 1 di grado moderato e 5 di grado severo. Ogni paziente è stato sottoposto a due monitoraggi cardiorespiratori notturni (utilizzando dispositivo NOX T3). La prima notte di studio è stata svolta lasciando utilizzare al paziente un letto ospedaliero. La seconda notte di studio lo stesso paziente ha utilizzato un sistema letto Marion mantenendo lo schienale sollevato di 25°.
L'efficacia del sonno valutata attraverso l'actigrafia è risultata superiore, a parità di condizioni ambientali, durante la notte trascorsa sul sistema letto Marion. Inoltre la valutazione soggettiva della qualità del riposo valutata attraverso il RSQ -D è risultata superiore, a parità di condizioni ambientali, durante la notte trascorsa sul sistema letto Marion.

Degli 11 pazienti arruolati nello studio:

  • • 1 su 11 lamentava cefalea al risveglio sul letto ospedaliero; nessuno sul sistema letto Marion;
  • • 7 su 11 lamentavano mal di schiena al risveglio sul letto ospedaliero; solo 1 su 11 sul sistema letto Marion;
  • • Nessuno lamentava sudorazione notturna.

La sottoanalisi eseguita sui pazienti con OSAS di grado lieve ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo nel numero degli eventi respiratori notturni durante la notte trascorsa sul sistema letto Marion, rispetto alla notte trascorsa su letto ospedaliero. Il valore della ricerca è stato tale che l’autorevole rivista Sleep and Breathing ha deciso di pubblicarla e di portarla all’attenzione di vastissima platea di medici e ricercatori.