2019
30
SET

SOFFRITE DI INSONNIA? PUÒ DIPENDERE DALLA NOMOPHOBIA

Pubblicato in Rubrica Riposo a Settembre 2019 dalla redazione Marion

La nomophobia è una delle cause dell'insonnia

C’è chi lo ha definito il male del secolo. La nemica che ci accompagna ogni notte nel nostro letto, chi è? Lady Insonnia, la dama che non ci fa prendere sonno, che ci sveglia continuamente di notte o che ci caccia dal letto alle prime luci dell’alba. L’insonnia è un disturbo del sonno ormai molto diffuso. Alcuni dati statistici sostengono che oltre 9 milioni di italiani ne soffrono in maniera cronica e almeno il 45% in modo acuto o transitorio. Fonte

L’insonnia determina una serie di conseguenze negative a livello emotivo e mentale come cattivo umore, irritabilità, difficoltà cognitive ed eccessiva sonnolenza diurna, ma anche problemi fisici come malattie cardiovascolari e cardiopatiche. Sono tanti i fattori che possono causare l’insonnia, nel nostro blog ne abbiamo parlato più volte COME COMBATTERE L’INSONNIA - RIMEDI PER NON SVEGLIARSI STANCHI. Fra le varie cause dobbiamo ricordare l’alimentazione e quindi l’errore di mangiare cibi pesanti a cena o bere caffeina, bevande troppo calde o cariche di zuccheri prima di andare a dormire, oppure le abitudini errate legate allo sport, come praticarlo dopo le ore 22.

dormire insieme al proprio partner

Ai primi posti fra le cause dell’insonnia troviamo la carenza di luce naturale e la nomophobia.

LUCE NATURALE

Come le piante e gli animali, anche l’uomo ha un bisogno vitale della luce. La presenza della luce, e ancor di più la sua assenza, influisce profondamente sul nostro equilibrio psichico e fisico. Pensiamo solo all’importante impiego che nella fisioterapia hanno trovato le fonti di calore, e quindi di luce, ad esempio la luce rossa viene usata per la cura dell’anemia, quella azzurra per contrastare la nevrastenia. Basti pensare che in America è possibile acquistare sessioni di terapia della luce da 60 minuti che, combinando luci e colori, offrono un'esperienza rilassante, rigenerante e riequilibrante dei centri energici del corpo.

Per dormire meglio cambia il colore delle luci della tua camera

L’esposizione alla luce solare durante la giornata permette di regolare la produzione di diversi ormoni che aiutano a bilanciare il ritmo circadiano (corretta alternanza fra buio e luce) che ci consente di avere una giornata più produttiva, migliora l'umore e garantisce un sonno notturno più appagante e riposante. Al contrario, un’eccessiva esposizione a luce artificiale ha un impatto negativo durante il riposo notturno. Soprattutto in camera da letto, avere luce naturale e aria fresca provenienti da ampie finestre o balconi, diventa fondamentale se vogliamo preservare la qualità del nostro riposo, oltre ad essere la soluzione più green che esista! In questo modo permetteremo alla luce solare di illuminare la camera da letto per tutto il giorno e potremo sempre schermarla con tende oscuranti quando è ora di coricarci.

la luca del sole fa bene al sonno

NOMOPHOBIA

E poi c’è la nomofobia, un neologismo per molti, una realtà per tanti e una sciocchezza per qualcuno. Nomophobia è l’abbreviativo di "no-mobile-phone phobia” le cui prime apparizioni risalgono al 2008. Si tratta della paura, a volte puro terrore incontrollato, di stare senza il proprio smartphone, la dipendenza di controllarlo continuamente o di non avere accesso alla rete. Secondo una ricerca del British Medical Journal, pubblicata nel 2015, rimanere almeno quattro ore davanti allo schermo di uno smartphone aumenta del 49% il rischio di impiegare oltre un’ora per addormentarsi. L’esposizione alle luci blu degli schermi dei dispositivi mobili, inibisce il naturale rilascio della melatonina, un ormone che comunica al corpo quando è ora di andare a dormire.

lo smartphone è una delle cause dell'insonnia

Che ci sia dunque una stretta correlazione fra l’entrata degli smartphone nelle nostre vite e l’aumento del fenomeno dell’insonnia è ormai assodato. Il neurologo R. T. Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno del San Raffaele Turro di Milano afferma che sono soprattutto gli adolescenti le nuove vittime, i numeri sono raddoppiati negli ultimi cinque anni: se dieci anni fa erano meno del 10%, oggi raggiungono il 18-20%. Certo, il lancio del 10 Settembre 2019 dell’ultimo gioiellino in casa Apple, il nuovo Iphone 11, non aiuta a risolvere il problema dei giovani con questa fobia, anzi lo peggiora!

Guardare il cellulare è anche pericoloso

Chi soffre di nomophobia è spinto dal desiderio, che poi è solo una falsa illusione, di tenere sotto controllo le situazioni costantemente, qualcun altro invece vi cerca la sicurezza di essere rintracciabile in ogni momento per esigenze lavorative. E fra le conseguenze non c’è solo l’insonnia, ma addirittura alcuni esperti parlano di malessere generalizzato, irrequietezza, aggressività fino ad acuti stati di ansia, tecnostress e depressione. Il rischio che questa dipendenza divenga patologica è altissimo se non si interviene prontamente coltivando il desiderio di smettere.

E voi avete paura di separarvi dal vostro smartphone?